Il Nuovo Lupo
C del Bue: no grazie

Certamente le motivazioni addotte per giustificare il licenziamento dell’assessore al commercio Marco Ballini non ci hanno convinto, perché le stesse avrebbero dovuto portare alla “cacciata” del vice-sindaco Ivo Bellamoli, dell’assessore al bilancio Barbara Sandrini ed al Presidente del Consiglio Comunale Luigi Biondaro, essendo anch’essi personaggi politici rappresentanti di partiti affini al centro-destra. Dunque la motivazione è un’altra.
La vera causa consiste nel sostegno di Ballini alla lotta contro il PIRU ex-Saifecs, e/o nell’esigenza di lasciare libero un posto in giunta per un rappresentante dei Democratici di Sinistra?
Che sia una bolla di sapone? Vedremo, per ora i DS non accettato il posto.
Bolla di sapone non è l’articolo apparso su “L’arena” dedicato al neo eletto in consiglio di amministrazione dell’AGSM, l’azienda municipalizzata del comune di Verona, Roberto Facci in merito all’inceneritore di Ca’ del Bue, proprio perché è il portavoce dei Verdi lupatotini.
Rileviamo che dall’articolo scaturisce la proposta di utilizzo di quella centrale per i lupatotini, in particolare il teleriscaldamento. Diamo atto a Roberto Facci, che sentito, ci ha assicurato la sua netta contrarietà a tale eventualità. Rifondazione invita comunque i Verdi per eliminare ogni sospetto a dare una smentita ufficiale.
La proposta del teleriscaldamento non è nuova, ma è stata usata in passato come contentino in cambio del fatto che essa è dislocata a ridosso del centro storico di S. Giovanni Lupatoto,  e dunque per indurre l’amministrazione comunale ad interrompere i ricorsi al TAR (l’ultimo è stato vinto in Consiglio di Stato e siamo in attesa da più di due anni di un’altra sentenza).
L’AGSM, essendo l’azienda municipalizzata del comune di Verona, fa i suoi interessi (vedi la localizzazione della centrale inceneritrice, cioè vicinissima al centro di S. Giovanni Lupatoto e il più lontana possibile dal quartiere “bene” di Borgo Trento) ed ha bisogno di clienti che le portino spazzatura e di clienti che acquistino l’acqua calda emessa.
Le amministrazioni comunali lupatotine succedutesi hanno tenuto un comportamento esemplare, agendo affinché nemmeno un grammo di spazzatura lupatotina andasse a finire a Cà del Bue.
C’è chi obietta: “ma dopo aver speso tutti quei soldi …”. Questa frase la dissero anche a Tina Merlin prima del disastro-strage della diga del Vajont, quando ne denunciò la pericolosità.
Se oggi ci dicono che a pieno regime Cà del Bue non inquinerà, come mai i collaudi non sono ancora conclusi?
Dunque Rifondazione Comunista non può condividere questo progetto, che viene proposto proprio nel momento in cui i collaudi non vengono conclusi, in cui si affacciano i privati portatori di interessi di profitto, in cui il TAR potrebbe dare definitivamente ragione ai lupatotini. Proponiamo che la Commissione Ambiente e Territorio se ne occupi e porti a conoscenza di tutti i lupatotini, attraverso un opuscolo, di tutte le problematiche inerenti l’inceneritore, affinché attraverso una politica di sensibilizzazione il TAR si decida ad emettere la sentenza.
Riteniamo infine inopportuna ed incomprensibile ogni tipo di collaborazione tra Comune di S. Giovanni Lupatoto e AGSM finchè non verrà concluso e risolto positivamente il problema di Cà del Bue.
Cà del Bue: no grazie!.
                                                                                                               
                                                            per il circolo PRC “Tina Merlin”
                                                                             Fulvio Fusa

Rivista Il Nuovo Lupo : 2005/9

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