Il Nuovo Lupo
Se non ora, quando?

Vi sono momenti e passaggi politici anche apparentemente secondari che vanno tenuti in considerazione sia per la formazione del proprio pensiero politico, affinché il voto non sia una scelta frettolosa ed incerta, sia per parteciparvi, contribuendo così nelle decisioni.
Il 16 ottobre è senz’altro uno di quei momenti importanti ed appariscenti. Infatti si svolgeranno le primarie dell’Unione in cui i cittadini decideranno il prossimo candidato del centro-sinistra e dunque il programma preferito. Si tratta di una coalizione nazionale, ma che è un prototipo per i governi locali.
Oggi, l’Amministrazione Comunale di S.Giovanni Lupatoto non è un esempio per l’Unione, anzi per composizione e contesto politico richiama più il vecchio monocolore democristiano.
Certamente non è demerito nostro, ma tutto di una dirigenza politica locale della Margherita che non vuole aderire fattivamente al progetto dell’Unione, ritenendo l’esperienza amministrativa una cosa a se stante. Pensano evidentemente che la politica e le aspirazioni programmatiche nazionali, possano essere scisse da quelle comunali. Il fatto stesso che la Margherita abbia deciso di non partecipare all’iniziativa unitaria, cioè di tutti i partiti che compongono l’Unione, chiudendosi in una mera propaganda per il candidato di riferimento, lo dimostra.
Noi non siamo d’accordo, ma questa è la situazione e ne prendiamo atto insieme a tutti i cittadini, ma una domanda è d’obbligo: e se non ora, quando l’Unione a S.Giovanni Lupatoto?
Comunque sia, o meglio a maggior ragione, è necessario che più elettori possibili si rechino il 16 ottobre presso il seggio del Centro Culturale per votare Fausto Bertinotti, affinché le idee della sinistra alternativa caratterizzino il programma comune dell’Unione.
Il 9 ottobre è il 42° anniversario della strage-disastro del Vajont, in cui morirono duemila persone e fu annientata la cittadina di Longarone. "Oggi tuttavia non si può soltanto piangere, è tempo di imparare qualcosa" disse Tina Merlin il 10 ottobre 1963.
E se allora la strage fu causata dalla prosecuzione dei collaudi della diga, nonostante i segnali premonitori del disastro ed accecati dall’enorme investimento fatto, dobbiamo imparare quella lezione e capire che con Cà del Bue non si può ripetere un errore analogo. Se Cà del Bue per posizione e struttura dell’impianto è una scelta sbagliata, perché insistere. Perché sono già stati spesi tantissimi soldi?
La Regione Veneto dà la possibilità ai Comuni limitrofi di chiedere un risarcimento.
Il Sindaco Taioli ha già fatto sapere che ritiene giusto il provvedimento e dunque l’Amministrazione si appresta a farne richiesta.
Ma il risarcimento è per i danni passati o anche per i danni che potrebbero aggiungersi in futuro?
Ciò può essere una quietanza rispetto agl’interrogativi posti con il ricorso al Tar?
Le amministrazioni succedutesi nel comune di S.Giovanni Lupatoto hanno avuto un comune denominatore negativo: hanno approvato alcuni provvedimenti, magari poi riconosciuti come sbagliati, che hanno compromesso le scelte successive.
Ad esempio sulla questione ex-Saifecs la Giunta Betti ha cambiato la destinazione d’uso dell’area da industriale in artigianale, che ha portato i cittadini a scegliere tra i capannoni, autorizzati con il provvedimento citato, e le case, rendendo impraticabile ogni altra soluzione.
La Giunta Taioli, da parte sua, ha deliberato una volumetria esorbitante, che ad agosto ha tentato di ridurre, ma la decisione presa precedentemente ha creato un vincolo pesante.
Dunque pensiamoci bene prima di accettare dei soldi da Cà del Bue, non vorremmo un giorno dispiacerci per un’altra scelta sbagliata, ma a quel punto non si potrebbe più parlare di errore.

per il circolo PRC “Tina Merlin”
Fulvio Fusa

Rivista Il Nuovo Lupo : 2005/10

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