Facciamo finta che questo sia un paese normale dove, fra le altre cose normali, la gente lavora, studia, pensa e paga le tasse e dove gli eletti dal popolo, quando finisce il loro mandato, siano ancora seduti sulla stessa sedia di quando quel mandato era cominciato. Facciamo anche finta che i sindaci, una volta scelti gli assessori, se li tengano fino alla fine e non li cambino ad ogni stormir di fronda. Sempre per finta, mettiamo pure che i lavori vengano fatti bene e che, ad esempio quando piove, l’acqua vada dove deve andare oppure che sui marciapiedi si possa andare anche con le carrozzine. Fatto questo esercizio mentale, posso provare a rispondere alle tante domande che mi sono state rivolte a proposito dei progetti sui terreni ex cartiera e ricamificio sui quali, dicono, non ho mai scritto niente. Rimedio subito e senza tanti giri di parole. Non me ne importa niente del totale dei metri cubi da costruire come non me ne importa niente di quanti soldi guadagnano i proprietari dei terreni. Quello che m’importa è che gli edifici che verranno consegnati al Comune siano delle opere fatte come si deve e che la zona diventi piacevole sia per chi andrà a viverci e sia per chi passerà da quelle parti. Non occorre molta fantasia, basta girare un po’ per l’Europa per vedere come sono stati realizzati certi quartieri-modello. C’è solo da copiare. Bisogna comunque sempre far finta che questo sia un paese normale dove le decisioni vengono prese dagli amministratori e non dai tribunali. Augh! Lupo Bianco
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