Il Nuovo Lupo
Il dramma delle foibe e degli esuli italiani

Il 10 febbraio è diventato dallo scorsoanno “ Il giorno del ricordo” per ricordarequei diciassettemila italianiingoiati dalle foibe, cavità carsiche,e dall’odioche si scatenò, aguerra finita, tra ipartigiani di Tito egli italiani dell’Istriae del Friuli VeneziaGiulia. In questagiornata saranno organizzatein tutta Italiamanifestazioni per diffondere la conoscenzadi quei tragici eventi pressole scuole di ogni ordine egrado, oltre a convegni,incontri e dibattiti in mododa conservare la memoriadi quelle vicende.Un dramma di cuiha parlato recentemente,sulle paginedel Corriere della Sera,anche il cantautoreGino Paoli, di originiistriane, che ha avuto alcuni parentiuccisi nell’immediato dopoguerra.:” Imiei parenti non erano militanti fascisti,erano persone perbene, pacifiche.Ma la caccia all’italiano faceva partedella strategia di Tito, che voleva annettersiTrieste e Monfalcone. I partigianititini, appoggiati dai partigiani comunistiitaliani, vennero a prenderli dinotte: un colpo alla nuca, poi giù nellefoibe. Mia madre e mia zia non hannomai perdonato. Mi ricordavano spesso inomi dei loro cari spariti in quel modo,senza lasciare dietro di sé un corpo, unatomba, una memoria. Peggio: una memorianegata”. Altrettanto grande è statoil dramma dei circa 350.000 italianiche sono fuggiti da quelle splende terre,lasciando case e beni confiscati dalGoverno. Una ferita ancora aperta se èvero, come ricorda l’avv. Paolo SardosAlbertini, che ancora oggi è proibito agliitaliani acquistare una casa in Istria.

 

Rivista Il Nuovo Lupo : 2006/2

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